GIUGNO - Piccola caccia novarese, 18 Giugno 2011 Stampa
Scritto da Vale   
Sabato 18 Giugno 2011 18:06

Nei giorni precedenti al 18 Giugno pareva definirsi una possibile giornata di fenomeni intesi sul NW Italia ed in particolare in Piemonte. Spiccavano in particolare le forti correnti a tutte le quote che incrementavano un ottimo directional e speed shear, ovvero le correnti salendo di quota, non solo aumentano di intensità, ma ruotano in senso orario. Tutto questo annesso alla saccatura in transito avrebbe potuto permettere lo sviluppo di supercelle.

Nel primissimo pomeriggio, io ed i miei amici di caccia Edoardo Mazza, William Demasi e Matteo Ventola, ci incontriamo nel vercellese. Diversi sono i dubbi e le perplessità comunque circa questo peggioramento e le possibilità di fenomeni: nuvolosità diffusa che non permette al sole di scaldare il terreno o incrementare l'energia; aria fredda che in quota tutto sommato non entra in maniera incisiva sulle Pianure; shear eccessivo per la poca energia in gioco: eventuali cumuli senza l'energia e la spinta sufficiente dal basso, sarebbero letteralmente potuti essere portati via dai venti in quota. La situazione non è delle più rosee: è la classica giornata in cui 9 su 10 non farà nulla, ma 1 su 10 potrebbe fare un temporale isolato degno di nota.

Col passare del tempo, le speranze si fanno sempre più vane e si sviluppa una linea di rovesci che si avvicina a noi da ovest. Semplici rovesci, nessun fulmine, nessun temporale. A questo punto ci lasciamo sorpassare dai rovesci e decidiamo di rincasare, avendo perso speranze in qualcosa di organizzato.

Dopo che ci siamo separati, sulla via verso casa, noto una nuova base verso ovest, con delle precipitazioni che iniziano a svilupparsi al di sotto. Mi apposto nel solito punto con buona visuale nelle campagne di Galliate e attendo che il tutto si avvicini a me. Poco dopo un primo fulmine...finalmente un temporale. Vedo la base all'orizzonte e non sembra nulla di particolare, anche se col passare del tempo tenta di organizzarsi un pò di più, ma con una fatica immane. A vista si poteva osservare come non avesse una spinta decente di alcun genere dal basso e venisse letteralmente disossata dai venti troppo forti. Nel contempo scocca un fulmine positivo, segno che davvero il temporale "ce la sta mettendo tutta".

Mi stanno per raggiungere i rovesci, così punto dritto a sud per ritornarne di nuovo fuori. Arrivo a Romentino e sono di nuovo sotto la base che si è parecchio ingrossata, sembra proprio quantomeno ci tenti ad organizzarsi, ma purtroppo già intravedo la sua morte certa...da dietro i rovesci aria nettamente più secca sta uccidendo lentamente il temporale.

Arrivo a Trecate dove ho di nuovo la base alle spalle, ma ormai è decisamente in fase morente, i rovesci al suo fianco sono totalmente evaporati e pure la stessa base sta via via svanendo per via dell'aria secca che spinge da dietro.

I ragazzi che la osservavano da Vercelli riferiscono come la cella avesse un updraft estremamente inclinato, cosa che conferma i sentori avuti al di sotto di essa: fulmini positivi dall'updraft ed una base netta, pulita e fortemente separata dalle precipitazioni erano il preludio di una rotazione del temporale, ma il getto in quota era troppo forte per la scarsa energia in gioco e ciò in poco tempo lasciava la base letteralmente orfana del resto della struttura (senza contare anche lo scarso ingresso di aria fredda) ed in più l'aria secca che spingeva da dietro ha tolto ogni possibilità non solo di organizzazione, ma anche di sopravvivenza.

Si avvicinano i rovesci con la base in fondo

Ultimo aggiornamento Martedì 28 Giugno 2011 13:00
 

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