Una pagina di descrizione...sembra facile, ma non lo è affatto. Inizio dal principio, sperando di non annoiare chi vorrà leggere.
Foto di Olivier Staiger
Fin da bambina i temporali mi hanno sempre affascinata; il cielo che si incupisce, il vento che si alza, le nubi minacciose, i tuoni sempre più vicini: era sempre una gioia quando assistevo a questo spettacolo. Poi da ragazzina vidi un film molto famoso, "Twister", che narra le peripezie di un gruppo di cacciatori di tornado e di temporali (Stormchaser) nelle pianure americane. Da quella sera, rimasi così colpita dalla possibilità di rincorrrere le tempeste per le pianure, che giurai a me stessa che un giorno l'avrei fatto anche io. Poi gli anni passarono, iniziai le scuole superiori e, affaccendata come ero negli studi e nello sport, di questi pensieri rimase molto poco, solo un ricordo vago che si riaccendeva con l'arrivo di un nuovo temporale. Probabilmente tutto sarebbe rimasto così a lungo o forse sarei rimasta sempre solo una spettatrice passiva di questi fenomeni, se il 29 Agosto 2003 non avessi assistito in prima persona al tornado che colpì il mio paese, Galliate, in provincia di Novara.
Io all'epoca non sapevo nulla di sistemi temporaleschi, previsione, osservazione delle nubi....ricordo che stavo guardando la televisione ed arrivò un temporale nel primo pomeriggio, dopo le 14. Dapprima vi era solo pioggia intensa, poi iniziò a grandinare, anche se con chicchi di piccole dimensioni e misti ad acqua. Uscii fuori dal balcone ad osservare i chicchi cadere e ricordo ancora molto bene come sentii una strana sensazione di oppressione...era la pressione in forte calo probabilmente. Ignara di tutto rientrai in casa quando ad un certo punto iniziai a sentire un suono simile ad un treno in corsa od il motore di un aereo...abitando vicino (poco più di 100mt) alla stazione ferroviaria e non distante da un aereoporto militare (Cameri da cui spesso sento provenire rumori di aerei), non ci feci molto caso. Quando il suono divenne più insistente e vicino, mi decisi ad alzarmi ed andare alla finestra a guardare. Inizialmente ebbi difficoltà a visualizzare esattamente cosa avevo di fronte, ma dopo qualche istante decifrai bene l'orizzonte: il tornado non era condensato fino al suolo e vedevo solo la nube di detriti che ruotava in senso antiorario circa 150mt davanti ai miei occhi. C'erano in aria tegole, pezzi piccoli di lamiera e di legno e nel mio cortile cadevano i detriti più leggeri come foglie o pezzi di cartone. Rimasi a bocca aperta, non mi sembrava vero di vedere una tromba d'aria dal vivo. Cercai una macchina fotografica, ma la purtroppo all'epoca non avevo la digitale e in quei momenti il rullino da trovare e da inserire nella macchina era introvabile! Preferii così almeno guardare la tromba d'aria, anzichè spendere i minuti a cercare rullini tra le imprecazioni. Il tornado "girò" intorno a casa mia, lisciandola sempre al massimo di 120, 150mt. Cambiai punto di osservazione, andando alla finestra che dà a nord. Da qui, osservai il cono ormai a NE del paese in fase di dissoluzione: i detriti pian piano ricaddero tutti a terra e il vortice si attorcigliò su sè stesso fino a dissolversi e scomparire.
Dopo questa giornata, ho capito che la mia passione per i temporali non era scomparsa, ma si era solo addormentata in attesa di esser svegliata...e questa mi è sembrata proprio un'ottima sveglia. Ho iniziato così a studiare da autodidatta i fenomeni temporaleschi tramite pubblicazioni su internet, siti specifici, libri....ogni temporale che passava sulla mia testa era un'occasione per riconoscere i vari tipi di nube. Intanto ho iniziato a lavorare come maestra di scuola primaria, facendo supplenze in varie scuole della provincia. Nel 2007, per puro caso, i primi di marzo sul sito del Thunderstorm Team ho visto l'annuncio: il TT va a caccia di tornado nelle Plains americane; c'era la possibilità di iscriversi al tour ancora per pochi giorni. Incredula, ho spedito la mail per candidarmi al viaggio, pensando che non mi avrebbero risposto e, visto anche che erano gli ultimi giorni per potersi iscrivere, credevo che fosse già tutto esaurito. La settimana successiva invece ho ricevuto la mail di conferma: dal 15 al 26 maggio sarei andata a caccia di tornado negli USA. Mi sembrava incredibile: più di 10 anni prima mi ero promessa che l'avrei fatto ed eccomi lì, con le valigie pronte :-). Al ritorno dal viaggio mi sono rimessa a studiare per poter, a mia volta, cacciare da sola temporali in Italia. Negli USA mi sono resa conto di quanto ci sia da imparare in questo campo e di come NON CI SI IMPROVVISI cacciatori di temporali. E' necessario una volta sul campo sapere come e dove posizionarsi, non solo perchè nel punto sbagliato si rischia di non vedere nulla, ma soprattutto perchè, specie con temporali violenti, ciò può essere molto pericoloso. Grandine, fulmini, forti venti, tornado, alluvioni lampo sono i rischi principali. Nel maggio 2008 ho partecipato di nuovo al Tornado Tour che è andato benissimo: abbiamo intercettato numerosi tornado durante una 2 giorni di outbreak nel pieno del Kansas. Nell'estate 2008, dopo essermi fatta un ulteriore bagaglio di cultura in materia, ho fatto le prime uscite sul campo in Italia da sola e devo dire che l'annata è stata decisamente favorevole per farsi "la pelle". Nel 2009 il Tornado Tour è stato sospeso, perciò sono partita alla volta degli USA con un gruppo di amici, tra cui Niccolò Ubalducci del Thunderstorm Team. Nel gruppo c'era anche Mauro Greco che sarebbe diventato poi mio compagno di caccia qui in Italia. Durante l'estate seguente infatti, spesso siamo usciti insieme per rincorrere temporali nelle nostre pianure. Si arriva al 2010 e anche quest'anno sono partita per gli USA con Niccolò e nuovi amici.
Dopo la presentazione cosa resta da dire...In anni che seguo i temporali e che cerco nel mio piccolo di studiarli, ho assisitito a spettacoli unici e davvero rari. Momenti di concitazione, stupore, adrenalina, gioia, incertezza, attesa...la caccia è anche questo. Aspettare per ore in un punto che si è scelto come target con l'incertezza di fondo sul SE e sul COSA succederà a breve. Quando però si scatenano gli elementi naturali, l'attesa viene ampiamente ripagata.
A volte credo di essere nata nel paese sbagliato, non tanto per la frequenza e l'intensità dei fenomeni temporaleschi in queste zone- perchè se si ha la pazienza e la costanza di seguire tutti gli eventi meteo, anche le nostre pianure offrono degli spettacoli unici- ma soprattuto per l'assenza di una cultura in merito a questi argomenti. Diciamo che quando mi presento a qualcuno di nuovo, questa è l'ultima cosa che racconto di me, non di certo perchè mi vergogno, ma perchè dovrei fornire spiegazioni sul come e soprattutto sul PERCHE'. Già, perchè ad alcuni sembra inconcepibile che qualcuno possa essere affascinato da delle nuvole e che possa spender soldi e tempo per rincorrerle in giro per il mondo. Cosa posso dire a queste persone? Nulla, se non che le guarderò anche per loro. |