LUGLIO - Shelf cloud ovest Novara, 11 luglio Stampa
Scritto da Vale   
Giovedì 14 Luglio 2016 11:22

Nel pomeriggio dell'11 luglio, diversi temporali si sviluppano lungo l'arco alpino piemontese per l'avvicinarsi di una saccatura. Ho alcune perplessità circa il coinvolgimento delle pianure, considerando la distanza attuale dell'aria fredda in quota e possibili forti inversioni termiche presenti, ma d'altro canto siamo comunque già sul bordo della divergenza del getto in quota che potrebbe favorire l'espansione dei fenomeni a scapito di tutto il resto, dunque decido di rimanere pronta ad uscire nel caso dei temporali inizino a prender strada verso l'ovest vercellese. I LAM non prevedono un particolari fenomeni nelle aree pianeggianti, ma quest'anno noto una particolare difficoltà degli stessi nell'inquadrare correttamente i fenomeni convettivi.
Poco dopo le ore 18 un grosso sistema temporalesco inizia a slegarsi delle montagne e prende strada verso le pianure a nord del Monferrato dunque mi muovo in sua direzione.
Arrivo nei pressi di Orfengo (NO) e inizio ad intravedere le precipitazioni all'orizzonte; a questo punto, considerando quanto il sistema si muove velocemente al radar, ho idea di fermarmi direttamente qui ed attenderlo, ma ho un ripensamento e provo ad andare almeno a Borgovercelli per provare ad avvicinarmi leggermente. Siccome spesso da noi i temporali, o quantomeno le strutture fotogeniche, hanno il timer, spesso quando sono sul campo mi ritrovo ad avere l'ansia che se non mi avvicino entro tot tempo non si riusciranno nemmeno a fare foto.
A Borgovercelli inizio a vedere la nube a mensola sul bordo avanzante, ma mi rendo conto che ora che cerco un punto dove fermarmi con un buon campo davanti, questa mi sarà già quasi addosso.
Dunque faccio dietrofront e torno a Orfengo dove ormai ho il mio punto di osservazione pluritestato.
Quando mi fermo ho ancora un buon margine rispetto al bordo avanzante e osservo la nube a mensola venirmi incontro. Quando ormai è a pochi km da me, inizia a spirare un vento molto forte di outflow in uscita dalla cella. Grossi polveroni si sollevano e gli oggetti più esposti vengono sollevati e trasportati.
Vista la situazione decido di partire prima che mi raggiunga, perchè le raffiche mi sembrano pericolose anche per la viabilità.
Mentre sono in auto vengo colpita da detriti in volo, tra cui alcuni piccoli rami e sassolini. Mentre sono alle porte di Novara, il temporale ha perso la sua shelf che ormai si è distrutta in brandelli e visivamente si è trasformato tutto in un muro di pioggia. Il vento continua a essere molto forte, dunque decido di rincasare direttamente per evitare che qualche detrito più importante mi voli sulla carrozzeria.

Chi segue questo sito sa già che quando salto una riga finisce il reportage vero e proprio e iniziano aneddoti, incazzature o polemiche. Mi dà quasi fastidio dover aggiungere queste postille sempre più spesso, ma ormai siamo arrivati a un livello di idiozia tale che non posso non farlo, anche perché il sito è mio, il dominio lo pago io, e probabilmente se certe cose non vengono scritte in questa sede non si trovano scritte da nessuna parte, anche se mi rendo conto che talvolta potrei risultare rompimaroni, ma pazienza. Probabilmente lo sono anche, ma certe cose mi fanno soprattutto incazzare.
Veniamo al dunque: ovviamente CHIUNQUE, non solo giornali ma anche persone comuni, tra Novara e Vercelli hanno parlato di tromba d'aria e non di raffiche di vento a seguito di questo temporale (raffiche di vento che specifichiamolo, non erano particolarmente eccezionali, max sui 100 km/h). In un TG nazionale hanno pure annunciato "tromba d'aria su tutto il nord Italia", ma non starò neanche a commentare questa scemenza perché si commenta da sola.
Sui giornali ho già speso parole molte volte e non vorrei aggiungerne molte altre: capisco la necessità di vendere copie e di click e che la parola "tromba d'aria" viene sicuramente in aiuto quando si ha questo fine, ma il fine vero dovrebbe essere fare informazione. Dunque non c'è santo che tenga rispetto al fatto che i media dovrebbero semplicemente comunicare che vi sono state forti raffiche di vento che hanno causato danni. Ma qui il discorso è in realtà più complicato perché i giornalisti sono prima di tutto comuni cittadini, che non hanno idea di cosa sia una tromba d'aria realmente e di come distinguerla dalle raffiche di vento. (Su questo sito si trova una guida per distinguerle nella sezione GUIDE).
E' proprio qui che mi vorrei soffermare, i comuni cittadini, gli italiani. Nuovamente, capisco che per chi non è né appassionato né informato, molte cose possono risultare difficili. Però non riesco più a tollerare che nel 2016 quando tutti noi abbiamo migliaia di canali di informazione e una alfabetizzazione tale da consentire il discernere cosa sia un sito da cui attingere informazioni ufficiali da un sito spazzatura, ecco non accetto più che l'italiano medio non sappia che tornado e tromba d'aria sono la stessa identica cosa. 
Nel 2016 è totalmente inaccettabile, basta. Perché ci si mettono 5 minuti per fare una ricerca su google e trovare la risposta prestando SOLO attenzione all'attendibilità del sito su cui si naviga. Ogni essere umano con capacità di intendere e volere dovrebbe essere in grado di fare ciò, visto che per cercare stupidaggini su google in 2 secondi son tutti geni.
Allora posto questo punto fermo, stiamo parlando di situazioni in cui una raffica massima di 100 km/h viene scambiata per un tornado. Un tornado è una colonna d'aria che discende dal temporale, collegato a esso, in rotazione e quasi sempre visibile con un classico cono che ruota e non scompare a babbo in 1 secondo. Non esiste che un secondo prima c'è e un attimo dopo ha cambiato forma e non c'è più, quelli sono fractus. Un tornado fa danni su un RISTRETTO CORRIDOIO. Ristretto, ristretto, ristretto. I danni di un tornado variano a seconda dell'intensità dei venti nel vortice ovviamente. Si può andare da qualche ramo spezzato a casa rase al suolo, ma la solfa non cambia: I DANNI SONO IN UN CORRIDOIO RISTRETTO e il dannato tornado da qualche parte lo si avvista e nel 2016 quando tutti hanno uno smarthphone è indubbio che saltino fuori video se un tornado è mai esistito. E riprendere il vento non significa riprendere un tornado, ma appunto significa riprendere raffiche di vento.
All'epoca di facebook ormai c'è una nuova moda: prendere foto di tornado a caso e spacciarle random per ogni evento che ha visto protagoniste le raffiche. Non importa che nella foto ci sia un paesaggio che non c'entra una mazza con la zona in questione, che magari ci sono strade tipicamente americane o altro...non importa. Queste foto vengono prese per certe e condivise da migliaia di utenti. L'ultima frontiera a Novara/Vercelli in questa occasione è stato prendere un VIDEO di Reed Timmer sul tornado di Wray in Colorado, con l'audio in LINGUA INGLESE e spacciarlo per Caresanablot. E anche qui un fiorire di boccaloni.
Da un lato sono disgustata da chi propina fake per avere mi piace e condivisioni sul proprio profilo, ma ormai il bisogno di like su fb sappiamo è una patologia vera e propria.
Da un altro lato sono sconcertata da quanto la società si sia rincoglionita a questo punto, da avere di fronte una foto o un video che palesemente non POSSONO c'entrare nulla con il luogo in questione (questa volta Novara e Vercelli), ma essere talmente lobotomizzati da non rendersene conto.
E badiamo bene che qui non è "tanto chi se ne frega sono solo nuvole" perché ragazzi miei, questo essere rimbambiti duri è in ogni campo del sapere e di vita quotidiana. Mica solo con le nuvole, che poi basterebbe guardarle per fare delle foto, senza andare a scaricarsi quelle di Mike Hollingshead ogni sacrosanta volta.
E comunque "tanto sono solo nuvole", quando queste nuvole vi portano via casa come è successo a Dolo lo scorso anno, la visione delle cose poi vi cambia signori. Allora quando ci sono delle raffiche di vento a 100km/h scarsi e si viene a parlare di tornado violento è anche una mancanza sfacciata totale di rispetto verso chi veramente lo ha sperimentato cosa è un tornado violento. Altroché un tetto di dubbia fattura che vola via, con un tornado violento vi ritrovate con solide mura strappate via, il piano superiore divelto, quello inferiore invaso da detriti o magari peggio ancora ritrovate solo le fondamenta di casa vostra, i vostri averi sparsi per km intorno a voi, e alcuni oggetti e mobilio a cui avete tenuto persi per sempre. Foto di vostro figlio che non ritroverete mai più, ricoperte magari dal fango in chissà quale campo. La vostra automobile ribaltata o lanciata per decine di metri. Tutto ciò per cui avete lavorato una vita perso in pochi secondi. Riusciamo a capirla questa schifo di differenza tra raffiche di 100 km/h e un tornado violento? Riusciamo o la dovete sperimentare sulla vostra pelle??? Siamo imbarazzanti.
A cosa servono queste parole che ho scritto? A nulla, son 6 anni che ho questo sito e che scrivo le stesse cose, inoltre mediamente solo l'1-2% legge, il resto guarda solo le foto. Ma ogni tanto mi serve risvuotare il sacco.

Immagine radar del sistema multicellulare poco prima che investisse Novara

La formazione che si scorge al di sotto della shelf non è assolutamente da scambiare per una nube a imbuto. L'aspetto frastagliato e la posizione prossima al bordo avanzante della pioggia ci devono indicare che si tratta di fractocumuli generati dallo stesso outflow.

Ultimo aggiornamento Giovedì 14 Luglio 2016 12:53
 

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