Wedge EF5 tornado SW di El Reno, Oklahoma, 31 Maggio 2013 Stampa
Scritto da Vale   
Sabato 01 Giugno 2013 09:57

Aggiornamenti importanti sul tornado di El Reno

Dopo aver trascorso la notte a Purcell, Oklahoma, ci muoviamo verso El Reno nel medesimo stato, nostro target odierno. Oggi le possibilità di tornado violenti sono estremamente alte e purtroppo le aree più interessate paiono essere le medesime che sono state colpite solo 10 giorni prima da altri tornado, tra cui un EF5. Durante il tragitto ci troviamo a passare lungo la I35 che attraversa a Moore e non appena siamo alle porte della cittadina, le auto sono incolonnate in lunghissime file. Suggerisco ai miei compagni di viaggio di prendere la prima uscita disponibile, perchè so che le prossime 3 uscite sono chiuse e che il traffico è completamente bloccato, essendo io passata in questo stesso punto una settimana fa.
Procediamo così lungo strade secondarie che ci portano direttamente dentro i quartieri colpiti dall'EF5 ad ovest di Moore il 20 maggio scorso. La distruzione è immensa e parecchie case sono state completamente rase al suolo. Ho un nodo alla gola al pensiero che oggi un ennesimo tornado potrebbe passare nuovamente in queste zone.
Quando giungiamo al target ci posizioniamo ad attendere sulle rive di un piccolo laghetto ad ovest di El Reno. Dopo circa 30 minuti di attesa, con una evoluzione estremamente rapida, di fronte a noi si sviluppano 3 differenti cumulonembi che, con i loro 3 differenti rovesci, in breve tempo oscurano il cielo. Ci muoviamo subito verso la cella di coda che subito prende il sopravvento sulle altre 2. Dopo circa 15 minuti la base del temporale inizia ad assumere i classici connotati supercellulari. Per posizionarci al meglio ci muoviamo lungo degli sterrati che pullulano di decine e decine di altri stormchasers. La supercella è di fronte a noi e quando siamo in ottima posizione ci fermiamo a fare foto e video. In questi istanti dalla parete dell'updraft e dall'incudine del temporale iniziano a scaricarsi frequenti e violentissimi fulmini positivi, alcuni dei quali non distanti da noi. Le scariche elettriche sono impressionanti...i tuoni sono più simili ad esplosioni che non al classico boato a cui si è soliti assistere. Ricordo la stessa situazione poco prima della formazione del tornado di Joplin, nel 2011, ed è chiaro che anche ora manca pochissimo alla formazione di un vortice che ha tutti i presupposti per essere violento.
Ci muoviamo verso est per apprezzare al meglio la struttura della supercella che quando ci fermiamo appare immensa e minacciosa, con i downdraft di una colorazione verdognola. Di nuovo ci muoviamo ad est per sfuggirle e starle di fronte. Ci troviamo davanti la wall cloud perfettamente circolare e rasoterra che ruota vistosamente.
In pochissimo tempo condensa una prima circolazione al suolo, resiste per pochi secondi e poi ricondensa in un altro punto e così via. Abbiamo di fronte un tornado multivortex che si muove con una dinamica velocissima ed imprevedibile, assumendo continuamente diverse forme e condensando in diversi punti sotto l'immensa wall cloud. A questo punto ci troviamo di poco a nord est della circolazione. Decidiamo di proseguire a est e poi a sud, perchè il tornado si sta spostando nella nostra direzione. Viriamo a sud prima di quanto avevamo stabilito; questa, rifettendo a freddo, è la decisione che ci ha permesso di sfuggirgli e metterci in salvo poco dopo.
Mentre ci allontaniamo ad un certo punto non riusciamo più a vedere il tornado che viene avvolto dalla pioggia. Intanto, mentre Brad è alla guida, io e Marko continuiamo a fare video e la GoPro di Marko, posizionata sul tetto della nostra vettura, continua a riprendere tutto ciò che accade dietro di noi. Improvvisamente veniamo investiti dalle fortissime raffiche dell'RFD che scuotono l'auto e ci costringono ad alzare subito i finestrini ed interrompere le riprese. Il tornado avrebbe dovuto essere ormai sufficientemente lontano da noi, ma quando è di nuovo possibile guardare fuori dalla vettura, un immenso cono bianco fa la comparsa tra i fitti rovesci nei campi accanto e poco dietro la nostra vettura. Le riprese della GoPro di Marko sono assolutamente spettacolari e mostrano tutta la struttura del mesociclone con l'enorme wedge tornado al suolo che ci attraversa la strada pochissime centinaia di metri alle nostre spalle. Ora, il tornado piega drasticamente il suo tragitto verso nord-est, cambiando il suo percorso praticamente di 90°. Questo normalmente accade quando si ha una occlusione del mesociclone e non ci è ancora chiaro se si è trattato sempre di un unico tornado o se siano stati 2 differenti, il primo multivortex e questo wedge.
La sua deviazione inaspettata ed imprevedibile avrà tragiche conclusioni anche per i cacciatori e i ricercatori più esperti, fatto di cui parlerò a fine articolo.
Noi ormai siamo al sicuro, siamo a sud della circolazione ed il tornado scompare avvolto nelle precipitazioni mentre scappa via verso nord puntando l'area metropolitana di Oklahoma City. A questo punto decidiamo di muoverci verso un nuovo uncino che si è formato più in coda alla cella, perchè è assolutamente impensabile, nonchè pericoloso cacciare alle porte di Ok City.
Raggiungiamo la più piccola cittadina di Mustang ed il radar ci segnala una forte circolazione di fronte a noi. Dovremmo muoverci a sud ora, perchè dopo potrebbe essere troppo tardi, ma non ci sono opzioni di strada verso sud. Le tornado sirens risuonano nell'aria ed a questo punto, senza opzioni di stada ed in mezzo al traffico, decidiamo di muoverci verso il core di grandine del temporale, piuttosto che finire dentro ad un possibile tornado. Mentre cerchiamo di compiere questa mossa, vediamo la wall cloud. La situazione è molto caotica e non è semplice distinguere contorni e movimenti anche perchè la pioggia oscura parte della visuale. Avendo la nube a muro di fronte accostiamo nella speranza che ci tagli la strada di fronte ed una eventuale circolazione tornadica, che pare imminente, si allontani via da noi. L'opzione verso il core è impraticabile in questo momento, siamo troppo vicini alla wall. Osserviamo un cono formarsi e protendersi, ma non scorgiamo un touchdown. Il vento ulula fortissimo tra i fili dell'alta tensione producendo un suono assordante. Ad un certo punto piccoli detriti iniziano a sollevarsi nell'aria, i fili ondeggiano violentemente e la nostra auto viene scossa in diverse direzioni. Quando è tutto finito ritorniamo indietro sulla stessa strada di prima, non ci siamo resi bene conto di ciò che è accaduto, ma quando ci giriamo nella direzione opposta in cui eravamo prima, vediamo dei chiari danni da tornado. La situazione ci appare chiara. Marko si sporge fuori dal finestrino e nota un funnel cloud quasi perpendicolare sulla nostra automobile. E' palese che siamo stati investiti dalla circolazione del tornado che è passato appena dietro di noi. Questo tornado verrà classificato come EF1. Cacciare in centri abitati trafficati e per di più senza opzioni stradali è una delle cose più pericolose, soprattutto in una giornata come questa dove le dinamiche degli eventi sono rapidissime. Ci muoviamo verso un terzo uncino che si trova più ad ovest. Anche qui file lunghissime di auto finiscono per imbottigliarci: un pò sono cacciatori, un pò sono persone del luogo che, accogliendo l'invito dei mass-media, stanno evacuando la zona. Curioso come i mass-media abbiano il potere di superare le allerte ufficiali dei servizi meteorologici e spingere le persone direttamente nelle aree più pericolose del temporale.
Quando siamo vicini alla wall cloud, ne osserviamo una discreta rotazione, ma presto l'outflow prende il sopravvento e la formazione di un nuovo tornado è da escludersi. A questo punto, quando ormai è buio, iniziamo a muoverci verso est e poi a sud, in vista della caccia di domani e nella speranza di poter fotografare qualche fulmine da un nuovo temporale. Mentre ci muoviamo verso est, immense file di persone in evacuazione occupano l'altra corsia intasando completamente il traffico in direzione opposta, puntando direttamente il core del nuovo temporale e mettendo in pericolo se stessi e gli altri.
Assolutamente inconcepibile che enti non ufficiali diano ordini di evacuazione.
La nostra caccia si conclude poco dopo, quando questo temporale perde di intensità, mentre nell'area di Oklahoma City continuano a persistere una serie di temporali, non più in grado di generare tornado, ma che stanno scaricando un enorme quantitativo di pioggia nelle medesime aree, tra cui anche la zona colpita dal tornado a Moore, da diverse ore.

Il tornado di El Reno è stato ufficialmente classificato come EF5, con venti a 296 miglia orarie (480 km/h) e con una dimensione massima di 2,6 miglia (4,2km). Si tratta del tornado più largo mai registrato nella storia.

L'imprevidibile e quasi caotico comportamento del tornado di El Reno ed il suo improvviso cambiamento di direzione ha colto impreparati diversi cacciatori. Coloro che si trovavano appena a nord del tornado, posizione già di per sè rischiosa e di solito scelta solo dai più esperti, sono rimasti senza via d'uscita. Poche ore dopo l'evento erano già online video di due stormchasers e meteorologi che si erano trovati in condizioni critiche. Si tratta di persone esperte, con anni di esperienza e che lavorano in quest'ambito. In questo video l'auto di Brandon Sullivan, che non è riuscito a muoversi per via dell'improvviso cambiamento di direzione, viene investita dai detriti.Dan Robinson, stormchaser, non riesce più a ripartire per via dei fortissimi venti di inflow. Abbandona quindi l'auto sul tragitto del tornado e mette in salvo se stesso scappando via e trovando riparo nei campi. Questo il video.
In questi 3 casi la tragedia è stata scampata per un pelo.
Mike Bettes ed il suo team si mettono in salvo mentre la loro auto viene lanciata via dal tornado.
Durante la tarda serata del 1 giugno siamo in una stanza di motel a Fort Stockton, dopo la nostra caccia pomeridiana e serale ai confini con il Messico.
Mentre sistemiamo le nostre fotografie con i nostri pc, Brad rompe il silenzio con una notizia inverosimile. Iniziano a circolare indiscrezioni sulla morte di 3 ricercatori famosi durante il tornado di El Reno. Non riesco assolutamente a credere che proprio quei 3 nomi che ho sentito pronunciare, quelle 3 persone, quei 3 cacciatori e ricercatori così esperti, pacati, cauti, prudenti, 3 tra i migliori sul campo, con esperienze decennali, famosi per la loro ponderatezza e il loro approccio "safety first" siano potuti essere i primi stormchasers morti a causa di un tornado. Non me ne capacito, non è accettabile. Provo a fare ricerche su google, ma niente, non si trova nulla di ufficiale, eppure anche la mia bacheca facebook inizia ad essere piena di cacciatori americani che parlano di questa possibile tragedia.
Sono ormai le 2 di notte a Fort Stockton quando ormai giunge la notizia ufficiale: Tim Samaras, il figlio Paul Samaras e Carl Young sono morti durante il tornado di El Reno. La dinamica non è chiara, ma sembra che abbiano perso il controllo della loro vettura e non siano riusciti più a salvarsi, venendo così investiti dall'immenso tornado. Avendo ben presente l'imprevedibilità di quel mostro, anche se la dinamica non è chiara, è comunque immaginabile.
Questi 3 nomi non diranno nulla a chi non appartiene al mondo dei cacciatori di tornado o a chi non lo segue da vicino. Tim Samaras era uno dei ricercatori più rinomati ed importanti, nonchè una persona eccezionale. Ricordo di averlo incontrato dopo il tornado di Joplin, 2 anni fa. Umile, disponibile, una persona che ha dedicato tutta una vita alla ricerca su questi fenomeni e che ha contribuito a migliorarne le conoscenze e a salvare vite. Lui ed il suo team, Twistex, hanno partecipato anche alla serie "Stormchasers" dove era chiara agli occhi di tutti la sua concezione di caccia: cacciare per ricercare, capire, studiare, raccogliere dati, per salvare vite, non per notorierà, per fama o soldi. In tutti questi anni, pur condividendo una amicizia su facebook, non ho MAI visto una sua foto, un suo video, un proclama di qualsiasi genere. Era il suo lavoro, la sua missione di vita a cui ha dato tutto.
In questi ultimi anni si sta ampliando a macchia d'olio una categoria di chasers che si spingono troppo oltre e che si avvicinano troppo ai tornado, ma lui era lontano da questo genere di approccio e, se mai avessi pensato che qualcuno sarebbe potuto morire, il suo nome sarebbe stato l'ultimo della lista.
Il mondo dei cacciatori è come una grossa famiglia ed ora tutti siamo vicini alle famiglie di queste 3 persone alle quali faccio le mie più sincere condoglianze e mi piace pensare ci abbiano lasciati facendo ciò che più era a loro caro e per la nobile causa di salvare vite svolgendo ricerca in questo campo.
Il modo migliore per ricordarli è continuare a rincorrere i nostri amati temporali uscendo sul campo, proprio dove i nostri amici ci hanno lasciati ed onorando la loro memoria  ricordandoci che noi non siamo nulla di fronte alla forza della natura, possiamo però ammirarla, contemplarla e studiarla con rispetto, accogliendo il messaggio che Tim ed il suo team hanno voluto trasmetterci durante tutta la loro vita.

Il path del tornado


 

La supercella nei primi stadi di vita. In questi istanti per circa 15 minuti si scarica al suolo un'incredibile quantità di fulmini positivi.

Un fermoimmagine video di uno delle decine di positivi

Video dei fulmini positivi

Siamo di fronte alla wall cloud che ruota in maniera impressionante. In breve condensano a terra diversi vortici in punti differenti. Ognuno resta al suolo pochissimi secondi, per poi dissolversi e riformarsi altrove.

Il tornado, che ha caratteristiche multivortex, continua a cambiare forma anche ogni 2-3 secondi, risultando assolutamente instabile.

Ci spostiamo verso est e poi subito sud. In queste fasi il tornado assume le caratteristiche di wedge ed inizia ad avvicinarsi a noi, spuntando tra la pioggia, per poi virare drasticamente a nord-est attraversando la strada alle nostre spalle. Queste foto sono puramente documentative, sono state scattate dall'auto in movimento tra la pioggia e i venti di RFD.

Uno screenshot della GoPro di Marko mentre ci allontaniamo dal tornado. La ripresa è estremamente grandangolare, il tornado era molto più vicino di ciò che sembra in questa immagine, non più di 300-400mt.


Passo a scattare dall'altro finestrino quando il tornado ha attraversato la strada. La circolazione è ormai avvolta nelle precipitazioni, ma si nota già come il vortice si sia ingrandito in pochissimo tempo.

Stiamo spostandoci ad est, mentre il tornado si allontana a nord-est. Era difficile capire dalla nostra distanza quali erano le dimensioni del vortice. Nel momento in cui ho scattato queste foto non mi rendevo conto della sua grandezza. Solo contrastandole diventano chiare le sue fattezze.
Qui il tornado aveva le sue dimensioni massime, 4,2km - 2,6 miglia.

La struttura della supercella nei minuti successivi

 

 



Ultimo aggiornamento Sabato 31 Agosto 2013 20:31
 

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