GIUGNO - Supercella a Novara, 29 giugno 2014 PDF Stampa E-mail
Scritto da Vale   
Domenica 29 Giugno 2014 22:26

Nel primo pomeriggio del 29 Giugno, l'avvicinarsi di un fronte freddo permetterà l'innesco di violenti temporali dapprima su parte delle pianure e pedemontana del nord ovest Italia e successivamente del nord est. La tipologia di temporali che si andrà a generare sarà prevalentemente di tipo supercellulare, per via dell'elevato wind shear presente lungo tutta la colonna atmosferica.
I possibili target di caccia a distanza di 1 giorno sembrano essere 2: novarese/vercellese e Veneto/Friuli. Negli ultimi aggiornamenti modellistici però la zona tra Novara e Vercelli sembra avere ingredienti che potrebbero anche favorire lo sviluppo di un tornado persino di moderata intensità. Spiccano una forte convergenza al suolo e un sostenuto vento da sud est che andrà ad alimentare i temporali una volta che si svilupperanno e la zona più favorita all'innesco sembra essere quella limitrofa alla statale che da Vercelli porta a Novara.
La mattina del 29 mi ritrovo a Borgovercelli con un gruppo di altri cacciatori: Andrea Tritto dal torinese, William Demasi, Jacopo Zannoni e altri ragazzi da Genova, un ragazzo dal bresciano e un altro ancora sempre dal Piemonte. In tutto siamo ben in 10.
Ci troviamo molto prima dell'ingresso del fronte perchè preferiamo osservare assieme la situazione in tempo reale per poter valutare ogni possibile decisione circa eventuali spostamenti da compiere. Dal momento che oggi è seriamente fattibile un tornado, trovarsi all'inizio in una posizione errata potrebbe voler dire perdere completamente l'evento.
Fino al primo pomeriggio il tempo si presenta uggioso, con pioggerelle diffuse. Siamo infatti in presenza del fronte caldo che precede l'ingresso di quello freddo. Questa pioggia fine e insistente abbasserà ulteriormente il livello di condensazione delle nubi, umidificando i bassi strati. Il temporale che verrà a formarsi in zona avrà quindi un LCL molto basso, cosa che in presenza di un tornado potrebbe far sì che quest'ultimo raggiunga anche dimensioni significative. Intorno al mezzogiorno osservando l'immagine satellitare si nota come l'aria fredda inizi a spingere sulle Alpi a ovest e nord-ovest. Sparute occhiate di sole compaiono anche nella nostra posizione, mentre rinforza il vento al suolo caldo e umido da sud-est, ingrediente essenziale e fondamentale per l'eventuale formazione di un tornado.
Osservo la cartina dei venti al suolo in tempo reale e si può notare come vi sia un corridoio di correnti da sud-est che interessa la fascia tra Vercelli-Novara e che arriva sino a Biella. Questo è sicuramente il punto in cui stare ad attendere la convezione.
Intorno alle 14 pare che ormai manchi poco: dei primi cumuli nascono in pianura e sulle Alpi a ovest, dove il radar inizia a mostrare le prime precipitazioni. L'unica cosa da fare ora è attendere che un temporale diventi dominante e non fare spostamenti inutili verso delle prime celle che potrebbero anche morire in breve tempo.
Esattamente a nord della nostra posizione, circa 1km, una base scura, grossa e minacciosa si delinea al di sotto di un grosso congesto. Il radar mostra le sue prime deboli precipitazioni. Questa potrebbe essere la nostra cella, è nata esattamente in target e gode dei venti da sud est che ne alimentano direttamente l'inflow. Al momento è presente un'altra cella più a nord ovest di questa, sul biellese, ma sebbene al radar sia già più intensa, scartiamo subito l'idea che possa evolvere in qualcosa di interessante perchè trovandosi dietro questo nuovo temporale non avrà presto più il vento da sud est ad alimentarla.
Attendiamo 2-3 scatti radar: compaiono i primi pixel che mostrano una pioggia più intensa e anche a vista si delinea uno stacco tra precipitazioni e base. Ora si può partire, questo è il temporale che avevamo previsto sulla base dei modelli.
Ci portiamo subito davanti alla cella, ora siamo a sud e per poterla osservare al meglio bisogna trovarsi sicuramente più a nord-est della nostra posizione.
La statale verso Novara è perfetta, ci portiamo così all'imbocco della tangenziale, a ovest di Novara. Nel breve tragitto, dall'updraft del temporale scocca un fulmine positivo, elemento che dà ulteriori conferme sulle potenzialità del temporale.
Una volta in posizione ci fermiamo ad osservare l'evoluzione: in 10 minuti iniziano a comparire striature lungo l'updraft, segno che il temporale è già una supercella e sta ruotando. Quando inizia a delinearsi il mesociclone ci portiamo leggermente più vicini, per poter osservare al meglio un eventuale fenomeno vorticoso. Ci portiamo a ovest di Casalgiate, un piccolo centro immediatamente a ovest di Novara.
Scendiamo dall'auto e di fronte a noi ha ormai preso forma un incredibile mesociclone dalle fattezze americane. Il livello di consensazioneè bassissimo e la wall cloud sembra rasoterra. Si sente il brontolio continuo e ininterrotto dei fulmini nell'updraft, tipico delle supercelle osservate nelle pianure americane e rinforza il vento di inflow da sud est che entra ad alimentare il temporale. Ad un certo punto un grosso imbuto si protende verso terra e ruota molto velocemente. Si mantiene per 1-2 minuti ma poi si dissolve. Quando la cella inizia ad avvicinarsi troppo ci rimettiamo in marcia e ci portiamo a nord di Novara, dove osserviamo nuovi funnel cloud. Ci muoviamo poi a Galliate e sostiamo nuovamente.
A questo punto l'RFD, che si è ben delineato, inizia ad avvolgersi attorno alla wall cloud con le sue bande di pioggia ed un nuovo grosso imbuto guadagna terreno verso il suolo, ma ancora una volta non c'è contatto con il terreno.
Seguiamo la cella sino al Ticino, ma poi la molliamo perchè sembra ormai indebolirsi: l'analisi al suolo mostra come i venti al suolo a nord est di Novara, non siano più da sud est. Ci portiamo comunque a est per cercare di stare davanti al fronte per intercettare eventualmente nuove celle.
Osserveremo una shelf cloud nei pressi di Bergamo, ma non particolarmente fotogenica.

Sebbene le potenzialità per un tornado fossero effettivamente presenti, la supercella non è riuscita a generare un vortice, forse anche per il ristretto corridoio di venti favorevoli in un ristretto lasso di tempo.
Il perchè alcune supercelle, in condizioni molto simili di partenza, producano tornado e altre no, è ancora in fase di studio e rende ancora più interessante la ricerca che viene effettuata in questo particolare settore della meteorologia.
E' quindi anche evidente e chiaro come la genesi di un tornado sia un evento che richiede la concatenzanza di un'infinità di fattori e che giochi con equilibri molto sottili. Questo perciò è un ottimo esempio per comprendere quanto sia difficile avere un tornado, a volte persino quando molti ingredienti sono al posto giusto al momento giusto: ragionare sempre bene perciò sulle infinite trombe d'aria che vengono "denunciate" ogni volta nelle nostre zone in estate perchè, come già ripetuto più volte in questo sito, nel 99% dei casi sono in realtà raffiche di vento lineari.

Il mesociclone in avvicinamento da ovest a Casalgiate (NO), notare la wall cloud rasoterra

Un funnel corposo si sviluppa sotto la wall cloud in rapida rotazione

La wall cloud a Galliate (NO), incredibile il colore verdognolo della grandine

La pioggia dell'RFD inizia ad avvolgersi attorno alla wall cloud e un nuovo grosso funnel si protende verso il suolo


Ultimo aggiornamento Lunedì 30 Giugno 2014 20:26
 

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