LUGLIO - Supercella lodigiana, 21 Luglio 2012 PDF Stampa E-mail
Scritto da Vale   
Domenica 22 Luglio 2012 16:05

Nella giornata del 21 Luglio ci sono grosse probabilità di forti temporali soprattutto in alcune aree lombarde, perciò già da un paio di giorni precedenti discutendo con alcuni miei amici di caccia, Andrea Tritto ed Alessandro Piazza, l'idea è di programmare una sicura uscita a caccia. Fino alla sera del 20 resta possibile un coinvolgimento delle basse zona di pianura limitrofe agli Appennini, perciò decidiamo di trovarci durante la mattinata per muoverci verso Piacenza, che in ogni caso sarebbe stato un buono svincolo per tutte le direzioni.
Una volta trovati al mattino e valutati gli aggiornamenti dei LAM, si evince una dinamica degli eventi piuttosto complessa, ma in ogni caso quello che ci aspettiamo sono dei temporali che dalla pedemontana lombarda scenderanno verso sud in seguito alla formazione di una dryline.
Così da Piacenza ci spostiamo verso nord tramite la A1 e ci portiamo a Tavazzano (LO) dove attendiamo lo sviluppo degli eventi. A nord di Novara è già attiva una cella, ma al momento ancora non sembra particolarmente organizzata, mentre in zona il cielo è affollato di cumuli medi e congesti. Col passare dei minuti la cella novarese sembra farsi più interessante e ne scorgiamo l'updraft; decidiamo quindi di provare ad avvicinarci utilizzando la tangenziale ovest per osservarne la struttura.
Quando si inizia a scorgere la base questa appare piuttosto alta ed anche il temporale non sembra così intenso. Arrivati ad Arluno (MI) torniamo verso sud per riportarci in buona posizione in modo da esser sempre davanti ai temporali che si muovono con componente meridionale, mentre nuove basi iniziano a formarsi e si accendono vari rovesci.
Riallontanadoci in tagenziale ovest di Milano dietro di noi si forma una piccola linea composta da diversi nuclei temporaleschi che però è ancora piuttosto debole. Arriviamo sino all'uscita di Lodi dove lasciamo l'autostrada in modo da esser pronti ad ogni evenienza.
Ad un certo punto, dopo diversi scatti radar senza una particolare organizzazione, i diversi nuclei temporaleschi si riorganizzano e divengono un unico grosso temporale con intensa attività elettrica, segno generalmente di celle particolarmente intense. Da Lodi ci spostiamo subito verso nord-ovest per riportarci sotto la base ed in pochi minuti la intercettiamo a Tavazzano.
Ci fermiamo in una stradina con buona visibilità, cosa che sperimenteremo essere introvabile in queste zone. Qui incontriamo anche un altro cacciatore lombardo e quella che abbiamo di fronte è una giovane supercella in fase di intensificazione. La base diviene sempre più ampia e bassa con diversi fractus che si muovono in maniera turbolenta al di sotto di essa. Ben visibili grosse bande di rovesci all'orizzonte. Quando questi si avvicinano, ci spostiamo verso sud mentre dietro di noi inizia a formarsi una wall cloud.
Quando abbiamo guadagnato qualche km di vantaggio rispetto al mesociclone tentiamo di trovare un punto dove fermarci e l'unico che troviamo è in un campo a fianco ad un cimitero.
E' ancora presente la nube a muro, ma questa non riesce ad essere persistente e duratura. Quando cadono le prime gocce di pioggia accompagnate da fulmini nube-suolo sempre più vicini, ci rispostiamo verso sud.
La base diviene sempre più grossa e particolarmente definita, ma come prima la wall cloud fatica a mantenersi. Siamo costretti a far molti scatti dall'auto in movimento perchè non vi sono punti in cui è possibile fermarsi con buona visuale, sia per via dell'alta urbanizzazione, sia per via del fatto che anche laddove vi sono campi, sono tutti coltivati a granoturco che oscura totalmente la visuale sulla base.
Nei pressi di Lodi troviamo un punto al volo, ma siamo costretti a correr via subito perchè primi chicchi di grandine iniziano a cadere lungo la strada.
Quando arriviamo a Sant'Angelo Lodigiano non troviamo più indicazioni stradali e ci perdiamo nel centro del paese. Cerchiamo di capire verso quali paesi punta la cella e cerchiamo le strade aiutandoci con google earth, ma i cartelli stradali latitano. Finiremo così per perdere di vista la base del meso per 20 minuti perchè sarà parzialmente occultata dalla pioggia, ma fortunatamente riusciamo a riportarci su una grossa statale e a puntare nuovamente verso sud. In prossimità del fiume Po, siamo di nuovo di fianco al mesociclone che ora invece presenta una nube a muro più organizzata. Appena al di là del ponte ci fermiamo a fare foto alla splendida supercella. Ci spostiamo fino a Castel San Giovanni (PC) mentre la visibilità diviene sempre più limitata anche per l'avvicinarsi delle colline. La wall cloud ora è molto bassa e turbolenta. Superiamo anche questo paese e siamo ormai in piena collina e la base del mesociclone ha dimensioni in stile americano con la wall cloud che condensa rapidamente lungo i pendii.
Poco dopo sarà impossibile proseguire, ormai la supercella sta andando in montagna ed inoltre altri temporali stanno unendosi in arrivo dal basso Piemonte. Mentre ci allontaniamo verso ovest lungo la Torino-Piacenza troviamo rallentamenti e code per via di alberi abbattuti e finiti lungo la carreggiata. Danni ragguardevoli anche a tutte le coltivazioni duramente colpite da una forte grandinata. Sopra il terreno è ancora presente uno strato di grandine con la classica nebbiolina sopra tutti i campi. La zona colpita dai danni è piuttosto ampia e si tratta principalmente di alberi e pali piegati o abbattuti in un'unica direzione, danni imputabili a forti venti da raffiche lineari.
La grandine della supercella deve aver raggiunto dimensioni significative causando anche pesanti danni ad esempio in tangenziale ovest dove giunge notizia che la carrozzeria e i parabrezza delle auto sono stati danneggiati.
Mentre ci riportiamo verso il Piemonte nuovi temporali si accendono lungo la pedemontana lombarda e rigenerano verso SW; andiamo quindi verso Novara per fotografarne la struttura illuminata dai fulmini. Un nuovo temporale più intenso si forma tra Ivrea e Santhià e partiamo per osservarne l'updraft illuminato dalle scariche elettriche. Mentre ci avviciniamo un nuovo nucleo nasce poco più a sud di questo e mentre siamo nella bretella per Ivrea, non appena ci liberiamo dalle precipitazioni dell'incudine, di fronte a noi si staglia uno stupendo updraft costantemente illuminato dai fulmini in cielo completamente pulito e sereno, uno spettacolo di rara bellezza. Ovviamente non troviamo nessun punto dove fermarci e dopo aver preso in direzione Torino ed esser usciti a Scarmagno, l'updraft viene coperto da odiosissime nubi medie che ci tolgono totalmente la visuale...lo rincorriamo ancora un pò sino a Volpiano, ma ormai si sposta troppo velocemente verso sud ed è già in collina. E' mezzanotte ormai e dopo oltre 700km, forse è il caso di fermarci e poniamo così fine ad una caccia veramente intensa.

Giovanissima base della supercella a Tavazzano

In spostamento verso Lodi

Il mesociclone sul Po

Presso Castel San Giovanni (PC)

Alberi abbattuti lungo la Torino-Piacenza

Spettacolo di mammatus sempre sulla TO-PC

Temporale serale verso Novara, da Borgovercelli

Temporale su Novara da Cameriano


Ultimo aggiornamento Lunedì 23 Luglio 2012 21:35
 

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